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La certificazione biologica

I prodotti etichettati come biologici sono identificati dal logo europeo che compare sulle confezioni: la foglia con dodici stelle bianche su sfondo verde. Ma per definire un “prodotto biologico” che sia l’olio, un ortaggio, le uova o altro, la condizione fondamentale è che sia ottenuto solo tramite l’utilizzo di sostanze naturali. L’olio d’oliva può essere definito biologico quando è prodotto utilizzando metodi di coltivazione, raccolta e produzione che rispettano gli standard delle normative di agricoltura biologica, ossia senza l’utilizzo di fertilizzanti chimici, diserbanti o pesticidi. L’olio extravergine di oliva e l’olio di oliva vergine, ottenuti dal frutto dell’olivo, sono le uniche categorie che possono essere certificate ed etichettate biologiche ai sensi del regolamento (CE) n. 834/2007 e successive modificazioni, in quanto rispettano pienamente le regole di produzione biologica degli alimenti trasformati.
Il rilascio della certificazione biologica è ottenuto da un’azienda al termine di un percorso di riconoscimento o conversione con controlli costanti a garanzia che si continui a rispettare tutti gli standard del biologico nel tempo. Per riconoscere un olio extravergine di oliva biologico di alta qualità è importante controllare: che ci sia il simbolo biologico dell’Unione Europea e che la confezione riporti il nome del produttore, del venditore e il codice dell’organismo che si è occupato di controllare l’ultima operazione prima della messa in vendita. In Italia ci sono diversi Enti (Organismi di Controllo) autorizzati dal Mipaaf ad effettuare le verifiche ispettive nelle aziende e a certificare le produzioni biologiche.
Per ottenere la certificazione Bio non esiste un prezzo fisso stabilito per legge o un tetto massimo. Ogni Organismo di Controllo adotta un proprio tariffario annuale, spesso diviso in una tariffa fissa in base al settore di produzione e una tariffa che varia in base al tipo di produzione o comparto in cui opera l’azienda e in base agli ettari di terreno utilizzati o al numero di capi bestiame o ad altri elementi come il numero di unità produttive. Per ammortizzare i costi si può ricorrere ai Fondi UE per incentivare le produzioni biologiche. La certificazione biologica copre tutti i livelli della filiera produttiva e può essere ottenuta sia da aziende agroalimentari produttrici che di trasformazione.
Acquistare un olio extravergine di oliva biologico è importante per la salute e la sicurezza alimentare perché senza tracce di pesticidi o sostanze nocive e perché contribuisce, con il suo acquisto, alla sostenibilità dell’ambiente e del settore agricolo, con una produzione più rispettosa delle risorse naturali. Non si può dire però che un olio bio sia più buono di un olio convenzionale, sono solo due oli ottenuti con una conduzione dell’oliveto differente e se venissero messi a confronto in una degustazione non si noterebbe la differenza tra un olio biologico e un olio non biologico. Le differenze riguardano principalmente la tecnica di coltivazione, la manipolazione delle olive nel controllo delle infestazioni e nella concimazione. Inoltre la linea di lavorazione delle olive per l’estrazione dell’olio deve essere separata da quella delle olive in regime convenzionale.

 

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